Oggi guardare un film sullo smartphone, caricare una pagina all’istante o consultare siti in pochi secondi sembra la norma. Eppure, come ogni percorso, l’evoluzione della connettività parte da lontano (e ha ancora tanta strada da fare). I primi passi di quello che sarebbe diventato Internet risalgono agli anni ’60, quando il ministero della Difesa statunitense avvia il progetto Arpanet. Obiettivo: connettere i computer per scopi militari. Da allora la rete si è ampliata, ha assunto altri scopi e si è aperta a scopi civili.  

L’Italia fu il quarto Paese europeo a connettersi in rete, dopo Norvegia, Regno Unito e Germania. La connessione avvenne dal Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico presso l’Università di Pisa il 30 aprile 1986. All’inizio connettersi richiedeva procedure complesse, non certo a portata di pc casalinghi. 

Il 30 aprile 1993 il Cern decise di rendere pubblici i codici alla base del World Wide Web, un servizio internet che l’informatico britannico Tm Berners Lee stava sviluppando dalla fine degli anni ’80. È l’inizio di un’accelerazione che dura tutt’ora.

Dai 56k alla fibra

Dopo le applicazioni militari e le prime comunicazioni all’interno della comunità scientifica, il World Wild Web moltiplica gli accessi da parte di utenti privati. Nel 1996 i computer connessi nei cinque continenti sono già 10 milioni. Navigare diventa sempre più semplice e intuitivo. Ma la connettività è un discorso a sé.

I primi modem casalinghi si collegano alla linea telefonica e viaggiano a una velocità che oggi farebbe disperare miliardi di utenti. Si paga a consumo e le tariffe sono salate. E oltre ai rischi sulla bolletta, Internet occupava il telefono di casa, allora molto più usato di oggi. Insomma: c’era più di un motivo per far incavolare mamma e papà.   

Nel 2000 arriva il modem Adsl, con una linea dedicata: i costi iniziano a scendere, soprattutto perché è possibile pagare abbonamenti mensili anziché a consumo di dati. E, per la gioia di tutta la famiglia, la linea telefonica viene liberata, permettendo di navigare e chiamare i parenti nello stesso momento. La velocità di navigazione aumenta, ma resta ancora molto al di sotto di quella cui si può ambire oggi grazie alla fibra ottica, che anziché appoggiarsi al doppino telefonico utilizza cavi in fibra di vetro o polimeri plastici.

La rivoluzione del Wi-Fi: Internet senza cavi

Se i primi passi di Internet non possono fare a meno dei cavi, nel 1999 nasce ufficialmente la tecnologia WiFi. La connettività si libera (letteralmente) dai fili. E anche se ci vorrà qualche anno prima di ottenere prestazioni paragonabili a quelle via cavo, è l’inizio di una rivoluzione destinata a cambiare le abitudini degli utenti, ma anche delle imprese. Una innovazione di enorme portata, diventata uno dei principali standard per la trasmissione dei dati in formato digitale, che continua ancora oggi a diffondersi e a svilupparsi.

L’esordio e l’evoluzione delle reti mobili

La liberazione dai fili passa anche (anzi, soprattutto) dall’evoluzione delle tecnologie di reti mobili.  La prima generazione, 1G, risale agli anni ’80. E, come avviene per molte tecnologie pionieristiche, ha costi che non tutti possono permettersi. Avere un telefonino in mano diventa un po’ meno inusuale a partire dal 1991, quando debutta il nuovo standard per la rete Internet mobile: il 2G o Gsm. Più banda, quindi più velocità, e nuovi servizi come gli sms. Agli inizi del 2000, in Corea del Sud e in Giappone, arriva la terza generazione. L’Italia deve invece aspettare il 2005. La velocità di download passa da 384 Kbps a 21Mbps. Internet è adesso, davvero, a portata di mano. Il 3G, infatti, è lo standard che accompagna la diffusione dei primi smartphone. È l’epoca di Blackberry e dell’esordio dell’App Store (nel 2008).

Dalla quarta alla quinta generazione

La storia del 4G, la quarta generazione inizia nel 2011, quando viene pubblicato il bando per l’assegnazione delle licenze. La velocità di download passa a 326,4 Mbps, sostenendo la diffusione di social network, servizi di messaggistica istantanea e videochiamate. Nelle versioni più recenti, il 4G apre ai video in alta definizione e spinge, l’Internet delle Cose (IoT). Si sviluppano anche servizi tecnologici più avanzati.

Le velocità di picco in download e upload dell’Adsl e dell’Fttc arrivano così a raddoppiare su tecnologia in rame e aumentare di un terzo su tecnologia in fibra-misto-rame.

Ed eccoci arrivati agli ultimi mesi: il 5G, già disponibile, è pronto a dare una nuova accelerazione. Non si tratta solo di un’evoluzione della generazione precedente, ma ha caratteristiche destinate a trasformare il mondo dei privati e quello delle imprese: permette di navigare più velocemente, consente di connettere molti più dispositivi senza impatto sulle prestazioni e ha tempi di latenza minimi (vicini all’istantaneità). Non riguarda quindi solo gli smartphone o lo streaming di video in qualità sempre più elevata, ma rappresenta la base dalla quale potranno spiccare il volo IoT, guida autonoma, Industria 4.0. Guardando già oltre, al 6G: la corsa della connettività non si ferma.

 

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